Costruzioni in bioedilizia: un fattore strategico per l’immobiliare sostenibile
Redazione GHV 2025-08-05

L’interesse verso le costruzioni in bioedilizia è oggi in costante crescita, anche grazie alla spinta generata dalla domanda di edifici energeticamente efficienti, salubri e in armonia con l’ambiente.
In un mercato immobiliare sempre più orientato alla sostenibilità, la bioedilizia rappresenta un’opportunità concreta per investitori, sviluppatori e gestori di patrimoni immobiliari.
Esploriamo in questo articolo tutti i vantaggi della bioedilizia, le sue applicazioni pratiche nel settore immobiliare e le sue prospettive di sviluppo.

Bioedilizia: principi e vantaggi competitivi
La bioedilizia è un approccio che si basa sull’adozione di tecniche costruttive e materiali a basso impatto ambientale, che favoriscono l’efficienza energetica, la riduzione delle emissioni e il benessere abitativo.
I materiali utilizzati - come il legno certificato, la terra cruda, le fibre naturali e la calce - provengono da fonti rinnovabili e sono spesso riciclabili o biodegradabili. A questi si affianca inoltre l’utilizzo di sistemi passivi (orientamento solare, ventilazione naturale) e di impianti ad alta efficienza.
In questo contesto, integrare la bioedilizia nei propri asset apre per gli operatori immobiliari la possibilità di aumentare il valore percepito degli immobili, accedere a rating ESG più elevati e rispondere a una domanda di mercato in rapida evoluzione.
Inoltre, gli edifici sostenibili riducono i costi operativi e possono beneficiare di agevolazioni e incentivi pubblici, contribuendo a un ritorno economico più stabile nel medio-lungo periodo.

Applicazioni nel settore residenziale e terziario
Entrando nel merito delle applicazioni della bioedilizia, è opportuno evidenziare come queste soluzioni trovino terreno fertile sia nei nuovi sviluppi residenziali sia in ambito commerciale, direzionale e ricettivo.
Nel segmento abitativo, infatti, si stanno affermando una serie di modelli costruttivi modulari e prefabbricati, basati su principi di progettazione bioclimatica e sull’uso estensivo di materiali naturali. Questi edifici, spesso certificati secondo standard come LEED, ITACA o WELL, offrono ambienti salubri e confortevoli, con un ridotto impatto ambientale.
Nel terziario, la bioedilizia si integra invece con soluzioni di smart building, impianti fotovoltaici, tetti verdi e strategie di gestione intelligente dell’energia. Tutte soluzioni che permettono di rispondere meglio ai criteri ESG sempre più richiesti da fondi immobiliari e investitori istituzionali, valorizzando il capitale immobiliare e rendendo gli asset più resilienti sul piano normativo e reputazionale.

Bioedilizia e investimenti: un settore in espansione
Ma le costruzioni in bioedilizia non rappresentano soltanto una tendenza immobiliare e una risposta al crescente interesse verso immobili ecosostenibili.
Secondo i più recenti report di settore, infatti, anche l’interesse da parte degli investitori verso gli asset immobiliari sostenibili è in crescita, sia nel segmento core che in quello value-add.
Le costruzioni in bioedilizia si inseriscono perfettamente in questo contesto, rappresentando degli asset strategici in grado di offrire performance ambientali elevate e rendimenti competitivi nel tempo.
E lo dimostra il crescente numero di operazioni immobiliari che puntano su edifici green certificati, non solo nelle grandi città, ma anche in progetti di rigenerazione urbana e nei contesti extraurbani.
Inoltre, per quanto riguarda i costruttori e gli sviluppatori, adottare la bioedilizia significa allinearsi con gli obiettivi del Green Deal europeo e anticipare i futuri standard ambientali a livello immobiliare ed edilizio.
Per le SGR e i fondi immobiliari, invece, la bioedilizia rappresenta un’opportunità per differenziare il portafoglio, ridurre il rischio di obsolescenza e attrarre una nuova generazione di investitori attenti alla sostenibilità.
Alla luce del quadro appena descritto, appare dunque evidente come le costruzioni in bioedilizia non siano più una nicchia sperimentale del settore, quanto piuttosto un paradigma sempre più centrale nella trasformazione dell’immobiliare.
Un’opportunità concreta per chi costruisce, investe e gestisce patrimoni, in un’ottica di lungo periodo e di valore condiviso.