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Come migliorare la classe energetica: strategie, interventi e impatto urbano

Redazione GHV 2025-10-13

In un mercato immobiliare sempre più orientato alla sostenibilità, la classe energetica è diventata uno degli indicatori più importanti per valutare la qualità e il valore di un immobile, generando un impatto fondamentale sotto vari punti di vista.

Migliorare la classe energetica, infatti, non significa soltanto ridurre i consumi, contenere le emissioni e aumentare il comfort abitativo, ma anche accrescere l’attrattività sul mercato e contribuire alla realizzazione di città più efficienti e vivibili.

Approfondiamo allora cosa sono e quali fattori distinguono le diverse classi energetiche in Italia, quali sono gli interventi più efficaci per migliorare le prestazioni di un edificio e perché investire in efficienza energetica genera valore sia per le persone che per l’ambiente.

Le classi energetiche in Italia: significato e differenze tra gli edifici

Il concetto di classe energetica è nato per misurare quanto energia serve per riscaldare, rinfrescare e illuminare gli ambienti di un immobile, rappresentando dunque una sintesi tra efficienza, sostenibilità e comfort.

Attualmente in Italia la classificazione è definita dall’Attestato di Prestazione Energetica (APE), che può assegnare ad un immobile una classe che va dalla G, la meno efficiente, alla classe A4, la più performante.

A determinare la classe di un singolo edificio concorrono diversi fattori che vanno dalla qualità dell’involucro edilizio e l’efficienza degli impianti, fino all’orientamento, all’isolamento termico e all’utilizzo di fonti rinnovabili.

A livello generale, è possibile identificare alcune caratteristiche principali delle diverse classi energetiche.

  • Classi G-E: edifici costruiti solitamente prima del 1990, spesso privi di isolamento termico e dotati di impianti obsoleti, con elevati consumi e dispersioni.
  • Classi D-C: immobili ristrutturati parzialmente, con infissi più performanti e una prima attenzione all’efficienza.
  • Classi B-A4: costruzioni recenti o riqualificate in termini di sostenibilità, comprensivi di impianti a energia rinnovabile, cappotti termici e sistemi di ventilazione controllata.

Oltre ad essere un parametro tecnico, la classe energetica è ormai diventata una vera e propria leva di valorizzazione immobiliare: gli edifici più efficienti si vendono infatti più rapidamente e con un prezzo al metro quadro più alto.

Anche per questo, conoscere la classe energetica degli immobili e sapere come la si possa migliorare è oggi una competenza strategica per i costruttori, gli investitori e, in generale, per tutti i proprietari.

In sintesi, la classe energetica di un immobile rappresenta il punto d’incontro tra qualità costruttiva, comfort abitativo e sostenibilità economica, rappresentando così un indicatore chiave per orientare le scelte del mercato immobiliare contemporaneo.

Interventi per migliorare la classe energetica: un percorso graduale

Come anticipato, la classe energetica di un edificio può essere migliorata con interventi specifici in chiave edilizia. Per migliorare la classe energetica di un immobile è possibile definire un percorso che può essere affrontato in più fasi, combinando interventi leggeri e a basso impatto con riqualificazioni più strutturali.

In tal senso, la scelta delle azioni dipende dalle caratteristiche dell’immobile e dagli obiettivi di risparmio energetico che si vogliono raggiungere, partendo magari da alcuni interventi semplici ma comunque efficaci, come:

  • la sostituzione degli infissi con modelli a doppio o triplo vetro, capaci di ridurre le dispersioni termiche fino al 30%;
  • l’installazione di valvole termostatiche o termostati smart per regolare la temperatura in modo intelligente;
  • la posa di pannelli riflettenti dietro i termosifoni, che limitano la perdita di calore attraverso i muri;
  • l’utilizzo di illuminazione LED e sensori di presenza, per ottimizzare i consumi elettrici.

Passando a un livello più avanzato, la classe energetica di un edificio si può migliorare anche con interventi di efficientamento dell’involucro edilizio, come l'aggiunta di un cappotto termico esterno o interno, l’isolamento del tetto e dei solai e la sostituzione di materiali poco efficienti con soluzioni naturali ad alte prestazioni (fibra di legno, canapa, sughero).

Infine, per ottenere un salto di classe energetica ancora più consistente, è fondamentale intervenire sugli impianti tecnologici, ad esempio:

  • sostituendo la caldaia tradizionale con una pompa di calore o un sistema ibrido;
  • integrando pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo;
  • installando impianti di ventilazione meccanica controllata per migliorare la qualità dell’aria interna.

Per completare questo percorso graduale di miglioramento della classe energetica, è poi possibile introdurre i sistemi di domotica e smart home, che permettono di monitorare e ottimizzare i consumi in tempo reale, adattando il funzionamento dell’edificio alle reali abitudini di chi lo abita.

In definitiva, migliorare la classe energetica significa ripensare l’edificio come un ecosistema efficiente, dove ogni intervento - dalla finestra al pannello solare - contribuisce a un equilibrio complessivo di comfort, risparmio e sostenibilità.

Edifici efficienti per città più sostenibili e qualità dell’abitare

Come accennato, tutti gli interventi di efficientamento energetico appena descritti non generano vantaggi soltanto per i singoli proprietari, ma per l’intero tessuto urbano. Una città composta da edifici energeticamente efficienti è una città che consuma meno, emette meno CO2 e offre una qualità di vita più alta alle persone.

Gli immobili in classe energetica elevata, infatti, riducono il fabbisogno di energia, migliorano il comfort termico e acustico e contribuiscono a mitigare l’effetto “isola di calore” nei centri urbani (il fenomeno che rende le città più calde delle aree rurali a causa dell'assorbimento del calore da parte di materiali come cemento e asfalto, del rilascio di calore da parte di veicoli e impianti industriali e della ridotta presenza di vegetazione).

Dal punto di vista economico e sociale, poi, la diffusione di edifici ad alta efficienza crea nuove opportunità di rigenerazione urbana, stimola l’innovazione nel settore edilizio e favorisce una maggiore accessibilità al comfort abitativo. Senza dimenticare che gli investitori trovano in questi immobili asset solidi e redditizi, mentre i cittadini possono contare su case più salubri e meno costose da mantenere.

Un edificio sostenibile non è soltanto una costruzione che consuma poco: è una parte attiva del futuro urbano, capace di integrarsi con l’ambiente e migliorare la qualità della vita collettiva. Le scelte di efficientamento energetico, moltiplicate su larga scala, diventano così motori di rigenerazione, innovazione e benessere diffuso.

In conclusione, migliorare la classe energetica di un edificio significa investire in un futuro più intelligente e competitivo di tutto il settore immobiliare, in cui l’efficienza non rappresenta soltanto un obiettivo tecnico, quanto piuttosto una strategia di valore che unisce economia, sostenibilità e qualità dell’abitare.

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