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La città resiliente: progettare il futuro urbano che resiste e si adatta

Redazione GHV 2025-09-30

In un contesto globale in cui eventi climatici estremi, shock ambientali e cambiamenti sociali sono sempre più frequenti, il concetto di città resiliente diventa sempre più centrale, se non addirittura cruciale, per chi opera nel settore immobiliare e nella pianificazione urbana.

Definire le caratteristiche distintive, comprendere come l’edilizia e le infrastrutture possano essere progettate per la resilienza e riconoscere il valore di investire in città resilienti sono elementi essenziali per chi costruisce, gestisce o investe nel capitale urbano.

Esploriamo allora qual è il significato del termine città resiliente, quali sono le sue caratteristiche costruttive e immobiliari, e perché questo paradigma offre opportunità concrete di valore sia per la collettività che, in particolare, per gli investitori del settore.

Cos’è una città resiliente: significato e concetti chiave

“Città resiliente” non è una mera espressione accademica, quanto piuttosto un termine che identifica un modello urbano che punta a creare città che sappiano resistere, assorbire, adattarsi e riprendersi dai diversi tipi di stress e shock cui è esposto.

Secondo le definizioni più diffuse e comunemente accettate, la resilienza urbana indica la capacità di una città di affrontare cambiamenti ambientali, sociali ed economici, preservando le funzioni essenziali e garantendo il benessere dei cittadini.

A livello generale, le tipologie di pressioni a cui una città deve rispondere possono rientrare in due macro-categorie:

  • shock acuti: eventi improvvisi come alluvioni, terremoti, ondate di calore estreme, tempeste o incendi;
  • stress cronici: fenomeni lenti ma costanti, come degrado urbano, congestione, scarso accesso ai servizi, inquinamento, cambiamento demografico.

In questo contesto, una vera e propria città resiliente non si limita a riparare i danni. La città resiliente evolve, si riconfigura e anticipa il futuro. E, in ambito immobiliare e infrastrutturale, questo significa progettare edifici e spazi urbani che possano reagire ai cambiamenti climatici e continuare a funzionare anche in condizioni avverse.

Ad esempio, un interessante slancio all’innovazione nel tema viene dal progetto europeo MULTICLIMACT, che sviluppa soluzioni per rafforzare edifici e infrastrutture al fine di far fronte ai rischi climatici e naturali.

In particolare, in Italia, ENEA - l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile - supporta già oggi l’implementazione di strumenti tecnologici - come CIPCast 5.0 - che integrano dati climatici, sismici e conoscenze sull’ambiente costruito per stimare i danni e supportare strategie proattive.

Caratteristiche della città resiliente: dall’edilizia al tessuto urbano

Entrando maggiormente nel merito delle caratteristiche di una città resiliente, affinché un centro abitato possa definirsi tale, è necessario che le sue componenti costruite e sociali rispondano a criteri precisi in ambito edilizio e urbano.

  • Ridondanza e flessibilità infrastrutturale: reti elettriche, idriche e di trasporto progettate con capacità ridondanti, percorsi alternativi e modularità per isolare e superare guasti locali.
  • Materiali e tecnologie resilienti: uso di materiali ad alta durabilità, facciate ventilate, superfici permeabili, isolamento avanzato, sistemi antisismici e soluzioni bioclimatiche.
  • Spazi pubblici multifunzionali: piazze, parchi, aree verdi progettati per assorbire pioggia, mitigare temperature, creare corridoi ecologici e offrire rifugi in situazioni estreme.
  • Integrazione delle infrastrutture naturali: soluzioni basate sulla natura (green infrastructure), come tetti verdi, giardini pluviali, argini verdi e boschi urbani, che attenuano eventi meteorologici intensi.
  • Digitalizzazione e monitoraggio: sensori e sistemi IoT che permettono il monitoraggio in tempo reale di parametri ambientali, strutturali e operativi, facilitando risposte rapide e interventi predittivi.
  • Flessibilità d’uso degli edifici: spazi che possono essere riconvertiti rapidamente in funzione delle emergenze o delle nuove esigenze urbane.
  • Governance partecipata e resiliente: processi decisionali che includono cittadini, tecnici e stakeholder, costruendo un capitale sociale che sostiene la resilienza stessa.

In sostanza, una città resiliente può contare su edifici che non subiscano danni strutturali al primo urto, su spazi che possano “respirare”, su reti infrastrutturali che non collassino all’unisono in caso di emergenza. In sintesi, si tratta di una rete urbana capace di assorbire gli shock e ripartire con rapidità.

Alcuni studi recenti evidenziano come le città in grado di affrontare queste sfide siano quelle che si basano su modelli integrati: ad esempio, framework di simulazione ibridi permettono di modellare le interazioni tra infrastrutture critiche e sistemi sociali per valutare scenari di rischio e risposta.

Investire in città resilienti: una scelta di valore per il real estate

In questo contesto, come anticipato, la scelta di investire in immobili all'interno di città resilienti non è solo consigliabile da un punto di vista etico, ma è anche conveniente a livello di ritorno dell’investimento per diversi motivi.

  • Riduzione del rischio patrimoniale: immobili situati in aree vulnerabili ai cambiamenti climatici (allagamenti, frane) corrono rischi elevati, mentre, in contesti resilienti, queste vulnerabilità sono attenuate.
  • Maggiore attrattività e domanda stabile: le persone cercano luoghi sicuri, con servizi affidabili, infrastrutture robuste e ambienti che resistano anche sotto stress.
  • Premi di mercato e premi ESG: immobili situati in contesti resilienti possono ottenere valori superiori o accedere con più facilità a investitori attenti ai criteri ambientali, sociali e di governance.
  • Benefici operativi e minori costi futuri: strutture ben progettate per la resilienza richiedono meno interventi straordinari in caso di eventi climatici, riducendo costi di manutenzione emergenziale.
  • Supporto europeo e fondi per adattamento climatico: progetti UE come MULTICLIMACT incentivano la diffusione di tecnologie resilienti e il finanziamento di adeguamenti, creando spazi di opportunità.

In un’epoca in cui shock ambientali, cambiamenti climatici e rapide evoluzioni sociali diventano sempre più la norma, il paradigma della città resiliente è la risposta più solida e lungimirante.

Non si tratta di un esercizio idealistico, ma una scelta concreta: creare ambienti urbani che resistano, adattino e fioriscano anche sotto stress. E per chi opera nel settore immobiliare, scommettere su città resilienti significa costruire valore reale, ridurre rischi e posizionarsi in un mercato in continua evoluzione.

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