Strategie edili contro le catastrofi naturali: costruire edifici più sicuri per il futuro
Redazione GHV 2025-10-24

Nell’era dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi, costruire con consapevolezza non rappresenta più una semplice opzione o una buona pratica, ma è una necessità concreta.
La sicurezza, la durabilità e la capacità di adattamento degli edifici diventano requisiti fondamentali per garantire la tutela delle persone e il valore nel tempo del patrimonio immobiliare.
Approfondiamo allora come la progettazione e le strategie di prevenzione edile possano mitigare gli effetti di terremoti, alluvioni, frane e altri fenomeni naturali, contribuendo allo sviluppo di città più resilienti e sostenibili.

La nuova sfida della costruzione: progettare per resistere e adattarsi
Negli ultimi anni, i cambiamenti climatici a cui abbiamo assistito hanno moltiplicato la frequenza e l’intensità di eventi naturali distruttivi, rendendo indispensabile una riflessione sulla capacità delle città di affrontarli e superarli.
È in questo contesto che prende forma il concetto di città resiliente, ovvero un ambiente urbano in grado non solo di resistere agli shock, ma anche di adattarsi e rigenerarsi.
In Italia, questa sfida è particolarmente rilevante: circa il 3,9% degli edifici si trova in aree ad alta pericolosità da frana e il 10,7% in zone a rischio idraulico. A questi dati si aggiunge l’elevato rischio sismico, che interessa una porzione consistente del territorio nazionale.
E, in questo contesto, la vulnerabilità strutturale riscontrabile in molti edifici esistenti sul territorio italiano evidenzia l’urgenza di adottare approcci costruttivi orientati alla prevenzione e alla sicurezza.
Una città capace di integrare queste logiche diventa più solida nel tempo e più attrattiva per cittadini e investitori. La resilienza, infatti, non rappresenta soltanto un obiettivo tecnico, ma anche economico e sociale: riduce i costi futuri dei danni, valorizza il patrimonio immobiliare e migliora la qualità della vita urbana.

Strategie costruttive per prevenire e mitigare i danni naturali
Entrando nel merito delle strategie edili che si possono utilizzare per la prevenzione delle catastrofi naturali, è bene chiarire che queste ultime possono assumere forme diverse, ma ciò che le accomuna è la possibilità di prevedere e ridurre i loro effetti attraverso scelte progettuali e materiali adeguati.
Alla luce di questa considerazione, risulta chiaro come le strategie preventive debbano partire dalla conoscenza del territorio e si concretizzino in soluzioni costruttive mirate e specifiche, che possono essere divise in macro-categorie.
Mitigazione del rischio idrogeologico e delle inondazioni
- Elevazione del piano abitabile rispetto al livello di piena, per proteggere le unità residenziali inferiori.
- Utilizzo di pavimentazioni drenanti, tetti verdi e bacini di laminazione per migliorare la gestione delle acque piovane.
- Realizzazione di opere di consolidamento dei versanti e di regimazione idraulica per ridurre il rischio di frane o allagamenti.
Soluzioni antisismiche e di adeguamento strutturale
- Applicazione delle norme tecniche più aggiornate (NTC 2018) per assicurare duttilità e dissipazione controllata dell’energia sismica.
- Inserimento di connessioni continue tra gli elementi strutturali e utilizzo di materiali ad alte prestazioni come acciaio, fibre di carbonio o FRP.
- Interventi di miglioramento sugli edifici esistenti tramite rinforzo delle murature, tiranti o cinture di piano.
Progettazione per la resilienza integrata
- Adozione del principio di passive survivability (la capacità di un edificio di mantenere condizioni critiche di supporto vitale in caso di perdita prolungata di risorse primarie) per garantire condizioni minime di comfort anche in assenza di energia elettrica o servizi.
- Presenza di sistemi ridondanti per energia, acqua e comunicazioni, così da assicurare continuità funzionale in caso di emergenza.
- Installazione di sensori di monitoraggio strutturale per rilevare vibrazioni, deformazioni e variazioni di umidità in tempo reale.
La combinazione di queste strategie, declinata in base al contesto specifico, consente di ridurre i danni immediati e, soprattutto, di favorire un rapido recupero dopo un evento naturale. Edifici più sicuri e adattivi sono dunque alla base di una pianificazione urbana sostenibile e lungimirante.

Dalla prevenzione alla valorizzazione: un nuovo paradigma per il settore immobiliare
Ma le strategie di prevenzione edile non rappresentano soltanto una misura di protezione, bensì anche un investimento sul valore futuro degli immobili.
In un mercato sempre più attento alla qualità e alla durabilità, gli edifici progettati secondo criteri di sicurezza e sostenibilità risultano più competitivi, attraggono un pubblico più consapevole e offrono migliori performance di mercato.
Parallelamente, anche la pianificazione urbana deve adottare una visione integrata. Gli interventi di prevenzione devono infatti essere accompagnati da politiche territoriali coordinate, da piani di gestione del rischio e da una maggiore cultura della manutenzione preventiva.
In quest’ottica, la ricostruzione successiva ad un eventuale disastro non deve limitarsi a ripristinare ciò che è stato perso, ma deve seguire il principio del “Building Back Better”, ovvero l’approccio che prevede di ricostruire meglio e con standard più elevati, per evitare che il ciclo del danno si ripeta.
Le strategie edili di prevenzione rispetto alle catastrofi naturali, dunque, non sono soltanto una risposta tecnica, ma una scelta strategica che unisce sicurezza, innovazione e valore immobiliare.
E la scelta di investire in edifici resilienti e in un tessuto urbano capace di adattarsi alle sfide ambientali è alla base della possibilità di gettare oggi le fondamenta per le città del futuro - sicure, sostenibili e durature nel tempo.
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